Caratteristiche
Poiché viveva ad Atene in un periodo in cui la polis e la sua centralità egemonica erano ormai sparite, per Menandro fu difficile riprendere gli argomenti di una commedia satirica e politica: l’intellettuale ellenistico non puntò mai alla partecipazione attiva e ad una letteratura impegnata, bensì all’intrattenimento di un pubblico elitario e selezionato.
La produzione menandrea, quindi, si concentrò sull’indagine della condizione umana, attraverso uno squarcio nel quotidiano, da cui possiamo dedurre i tratti più veri e autentici dell’individuo comune, “uno dei tanti”, che coincide con la quasi totalità del genere umano.
Menandro rappresenta nelle commedie l’uomo comune, con i suoi pregi e difetti, e sperimenta la reazione dei caratteri umani davanti a diverse situazioni.
Nella commedia di Menandro erano rappresentati gli aspetti più privati della realtà quotidiana: venivano affrontate soprattutto le tematiche amorose, quasi sempre accostate alla descrizione di relazioni e legami familiari.
Menandro inoltre esalta nella vita umana l’aspetto filantropico ed evidenzia il sentimento di unione, fratellanza e amicizia tra gli uomini, i quali non devono combattersi o odiarsi reciprocamente a causa del modo di pensare, della patria di origine o della condizione sociale.
Nelle commedie di Menandro, il ricco e il povero, il servo e il padrone sono messi sullo stesso piano umano, ognuno di loro ha pari dignità e libertà di pensiero.
La sua commedia si rivolgeva ad un pubblico che ormai preferiva le tematiche private ai grandi problemi sociali o politici.
La Commedia di Menandro si svolge in un modo diverso da quella Antica. Il prologo riveste un’ importanza fondamentale perché è il momento in cui vengono raccontati sia l’antefatto sia la conclusione della commedia per consentire agli spettatori di concentrarsi non sulla trama ma su come questa viene rappresentata. È suddivisa in cinque atti separati dall’intervento del coro che si esibisce in atti musicali totalmente privi di messaggi etico-educativi.
Euripide (con le sue tragedie della Tyche) è il modello indiscusso di Menandro, soprattutto per la rivelazione finale di un inaspettato legame di parentela, chespesso risolve situazioni complicate e non risolvibili dall’agire umano. ma anche un’altra eredità arriva a Menandro da Euripide: è l’ imprevedibilità della Tyche, che permette la ricomposizione di situazioni kafkiane e il raggiungimento di un lieto fine.
Giovanni Vargiu e Matteo Gili
Marcia
Ott 04, 2014 @ 16:29:23
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