Nuvole

di Aristofane

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Personaggi

LESINA (o STREPSIADE), vecchio ateniese

TIRCHIPPIDE, suo figlio, giovanotto alla moda

ROSSO, servo di Lesina

SCOLARI di Socrate

SOCRATE

CORO di Nuvole

IL DISCORSO GIUSTO

IL DISCORSO INGIUSTO

BENMIGUARDO, giovane, creditore di Lesina

PASCIONE, vecchio, creditore di Lesina

UN TESTIMONIO che non parla

CHEREFONTE, scolaro di Socrate

 

Trama

In una Grecia ormai sofista, l’avaro contadino Lesina si sveglia nel cuore della notte tormentato dall’angosciante pensiero dei debiti che gli procura suo figlio Tirchippide, un ragazzo spendaccione, nonché incallito scommettitore nelle corse dei cavalli.

I creditori infatti premono di riavere il tanto dovuto, ma il vecchio escogita un piano: mandare suo figlio alla scuola di Socrate al fine di imparare a vincere le cause pur essendo nel torto. L’opinione del figlio però è ben diversa: egli odia Socrate e tutti i suoi seguaci definendoli furfanti e ciarlatani allampanati.

Così Lesina prende l’iniziativa di andar egli stesso ad imparare dal grande filosofo l’arte del parlare.
Tocca ora a Tirchippide, più giovane e inoltre colpevole del disastro economico, imparare l’arte del parlare.Giunto alla casa di Socrate, il Pensatoio, lo spettacolo di fronte al quale si ritrova è quello dei sofisti, presentati come personaggi assai lunatici, che stravolgono la normalità con delle teorie tutte loro. Ciò affascina molto il vecchio sempliciotto, che, sempre più convinto della convenienza del seguire Socrate, si lascia trascinare fino a diventare suo seguace. Ma le cose non sono così semplici, Lesina si dimostra troppo ottuso per le novità sofistiche e perciò, dopo uno strano sacrificio iniziatico, i disperati tentativi di apprendimento infruttuosi e l’incontro con le Nuvole (ritenute le vere ed uniche divinità insieme al Caos e alla Langua), il povero vecchio si vede costretto ad abbandonare l’impresa.

Solo dopo una disputa avvenuta tra il Discorso Giusto e quello Ingiusto, davanti agli occhi dei protagonisti , e dopo la conseguente vittoria del Discorso ingiusto, il ragazzo sarà convinto ad avvicinarsi al pensiero sofista.

Ma le Nuvole avvertono l’incosciente padre che dovrà render conto di ciò che ha fatto.

Arrivato infatti il momento di saldare il debito, Lesina si trova davanti ad un figlio completamente cambiato, il quale, liquidando con garbugli intricati i poveri creditori, arriva a prendere a bastonate persino il padre perché gli aveva chiesto di cantare a tavola qualcosa di Simonide o di citare Eschilo. Tirchippide, andando su tutte le furie, non solo se la prende col padre, ma minaccia anche la madre, riuscendo per di più a convincere Lesina di una sorta di giusta causa dietro tutto ciò.

Lesina riconosce l’errore, si dispiace di aver tradito gli dei e aver prestato fiducia a Socrate, ma soprattutto di non aver pagato i debiti. Infine in un atto di rabbia, arriva a dar fuoco all’intera sede dei sofisti con i filosofi ancora all’interno.

Commento:

Nelle ‘Nuvole’ Aristofane pone al centro del suo interesse il dibattito e l’insegnamento sofistico.

Questo evento sta modificando la cultura e il pensiero della polis, perciò l’autore invita i cittadini a riflettere sul loro peso e significato. La sofistica e in particolare le nuove tendenze culturali vengono rappresentate da un Socrate molto lontano dal più conosciuto personaggio storico, ridotto ad un esaltato,descritto con accenti parodistici: egli è infatti uno strumento usato per prendersi gioco delle cerimonie iniziatiche (famose nell’Atene in guerra) e delle eccentriche lezioni sofistiche, volte a stravolgere i sani principi tradizionali.

La gente comune invece è rappresentata da Lesina (chiamato anche Strepsiade): un contadinotto che si trova lanciato in un mondo rivoluzionario dove ciò che conta non è più il vero e si sta compiendo uno scempio della tradizione. Aristofane perciò sceglie di identificarsi in Lesina, il cittadino semplice, quello che si ritrova a guardare il presente come un periodo davvero confuso (confusione di ideali etc.) e a guardare invece il passato come momento idillico, modello ed esempio della vera giustizia. Naturalmente non manca lo sguardo critico del protagonista, volto a criticare vizi, modi e atteggiamenti della società.

Temi importanti: il valore della tradizione, l’origine e la relatività delle leggi, le mode, l’uso della parola a fini utilitaristici e formativi.

Quest’opera non fu tanto apprezzata dal pubblico: si collocò infatti solo al terzo posto nell’agone. L’ansia di far ridere, di comicizzare gli episodi anche con uscite volgari, andava a contrastare con i poeti contemporanei e ad annunciare un nuova comicità, poco apprezzata ora ma molto più apprezzata nel futuro.

Chiara Corona e Chiara La Spisa

Guarda il video (durata: 7.53 minuti)

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